Oggi presentiamo un altro componente del nostro fantastico team: il suo nome è Giovanni, ma tutti qui lo chiamano Giò, ed è uno degli ultimi arrivati nella nostra squadra. È soprannominato il “re del taglio”. Chissà perché? Andiamo a scoprirlo insieme…
Ciao Giovanni! Parlaci brevemente di te e dei motivi per cui hai scelto di lavorare per Studio Tetti Stalletti.
Ho 42 anni, sono sposato con due figli e ho intrapreso questo percorso lavorativo con la famiglia Stalletti quasi per caso: conosco Diego da moltissimi anni e quando mi ha proposto di lavorare per la sua azienda ho accettato subito senza pensarci due volte. Qui ho visto professionalità, efficienza, dedizione quasi maniacale alla perfezione nei lavori, oltre a un ambiente lavorativo che è difficile trovare in giro: non potevo che prendere al volo questa occasione. Ora mi sento davvero integrato in questa famiglia…
Qual è stato il tuo percorso lavorativo prima di approdare in Studio Tetti Stalletti?
Io sono nato in una famiglia di boscaioli: rappresento la decima generazione della nostra tradizione familiare, legata da secoli a questo settore. Per 25 anni ho lavorato in un’importante azienda forestale, poi ho maturato la decisione di intraprendere altre strade ed esperienze, con nuovi stimoli e nuove sfide, e così mi sono buttato a capofitto in questa avventura. Come dico sempre, non è mai troppo tardi per imparare un mestiere.
Siamo in un’epoca che ha rivoluzionato il mondo del lavoro e non capita tutti i giorni di poter parlare con un vero boscaiolo: che cosa significa per te questo mestiere? Come vieni considerato?
Quando ho iniziato questa attività non è stato facile per me: nell’opinione comune il boscaiolo era considerato come una persona che vive alla giornata, tra il bosco e il bar…
Sono orgoglioso di aver fatto cambiare idea su questo argomento a molte persone attraverso la mia professionalità, il mio impegno, la mia dedizione quasi totale a questo mestiere. Tutto merito della mia passione, l’unica motivazione che mi ha spinto a mantenermi sempre a livelli elevatissimi anche in questa attività. Ho approfondito le mie conoscenze e le mie esperienze in questo settore studiando e seguendo tutti i corsi e gli aggiornamenti periodici previsti dalla formazione professionale, grazie ai quali ho imparato tutto quello che era necessario sapere sulla sicurezza nel bosco, visto che il mio lavoro è molto pericoloso, e sulle tecniche migliori per tagliare in modo specifico tutti i tipi di piante. Una volta concluso il mio iter di formazione, mi è stato chiesto di fare l’istruttore forestale: questo avrebbe comportato un ulteriore impegno lavorativo, tenendomi lontano da casa per tutta la settimana, e allora ho preferito dedicare il tempo dopo il lavoro ai miei bimbi e alla mia famiglia.
E pensare che, visto il livello che avevo raggiunto, ho anche partecipato ad alcune gare del Campionato Italiano Boscaioli, dunque la mia professionalità era al top. Tutto questo dimostra che un mestiere da molti poco considerato è invece strutturato addirittura in una federazione, anche a livello europeo e mondiale.
Tornando al lavoro attuale, qual è invece il tuo ruolo all’interno dell’azienda?
Sono carpentiere e per me è stato un passaggio importante: io sapevo usare benissimo l’ascia e la motosega, ma qui ho imparato a maneggiare bene anche il martello. All’inizio ero un po’ titubante: imparare a usare un attrezzo nuovo a livello professionale non è mai facile, ci vogliono tanta passione e molta attenzione; e poi è necessario mettere in campo tutte le capacità e gli accorgimenti necessari.
Ora che ho raggiunto i risultati che mi ero prefisso, non cambierei questo mestiere con nessun altro, perché mi appassiona e ogni giorno torno a casa con il sorriso. Le mie giornate di lavoro trascorrono nella spensieratezza e nella felicità, una sensazione che da un po’ di tempo non provavo più…
Parliamo allora del futuro: nell’ottica di un’ulteriore crescita di Studio Tetti Stalletti, quali pensi che potrebbero essere le strategie da intraprendere?
A dire il vero, io ho notato fin da subito che in questa azienda c’è uno studio molto intenso e che grazie alla professionalità di Andrea e di Diego qualunque problema viene risolto: i due fratelli trovano sempre valide proposte per superare ogni ostacolo, per perfezionare i lavori e raggiungere così il massimo del risultato. E questo mi fa sentire sereno, seguito in ogni aspetto del mio lavoro. Per questo non penso a nuovi obiettivi, siamo già cresciuti moltissimo in ogni ambito. Se proprio devo formulare un’ipotesi, tuttavia, l’unica prospettiva potrebbe essere quella di indirizzarci verso la costruzione di case interamente di legno.
Dunque, secondo te, con le case in legno questa azienda saprebbe fare un salto di qualità dal punto di vista tecnico?
Certamente: ci sono già studi avanzati e, visto che noi siamo sempre un passo avanti, non ho dubbi che avremmo successo anche in quel settore. Inoltre siamo preparati anche dal punto di vista del personale: saremmo sicuramente in grado di portare avanti alla perfezione anche questo settore produttivo. Del resto, se hai lo le capacità, la preparazione e la competenza professionale che caratterizza Studio Tetti Stalletti, ogni lavoro diventa facile: Andrea e Diego preparano l’impostazione di tutti i nostri lavori con una precisione così maniacale che per noi carpentieri il compito diventa facile. Dobbiamo solo seguire la loro traccia e non troviamo mai sorprese.
Siamo ormai giunti alla fine della tua intervista e non ci hai ancora spiegato il motivo del tuo soprannome…
È vero: io sono “Giò, il re del taglio”, perché so usare bene la motosega e anche con il flessibile so fare tagli perfetti. Fin da subito lo hanno notato e mi hanno sempre affidato i tagli particolari da eseguire. Ma questo soprannome potrebbe andare bene anche per Gas: lui è di un altro livello, è il re del taglio con la macchina a controllo numerico, l’Hundegger; io invece lavoro più sui tagli in opera. Il suo lavoro è indiscutibile, anche lui è maniacale nella precisione e ogni tanto ci confrontiamo per trovare qualche piccolo accorgimento, per migliorare sempre di più la collaborazione tra noi.
Insomma, se non si è ancora capito, qui per me è davvero come essere in famiglia…