A Gaspare (Gas) piace lavorare in solitudine, concentrato sul lavoro, lasciando poco spazio alle chiacchiere con i colleghi… Anche per questo è stato difficile intervistarlo. Ma ne è valsa la pena: ecco la sua versione del mondo Stalletti.
Quanti anni hai e da quanto tempo lavori presso Stalletti?
A settembre compirò 44 anni e lavoro qui da molto tempo: dopo una prima assunzione, avevo lasciato questo posto, perché pensavo che fosse una buona opportunità per me, ma nel nuovo lavoro non mi sono sentito realizzato e quindi sono tornato da Stalletti nel 2010: da allora non mi sono più mosso.
Quali lavori avevi svolto in precedenza?
Ho sempre lavorato nelle segherie: dopo la scuola, anche da giovane andavo a lavorare, perché il legno è sempre stata la mia passione. È così che, tra sacchi di segatura da riempire e assi da spostare, ho imparato il mio mestiere. Infatti, terminati gli studi, sono stato assunto da varie segherie, fino ad approdare da Stalletti.
E qual è la tua mansione specifica?
Io sono l’operatore specializzato per l’Hundegger, un macchinario a controllo numerico dedicato al taglio delle assi, che consente una lavorazione professionale del legno.
È un’attività che ho sentito fin da subito come mia: in poco tempo ho appreso tutti i segreti di questa macchina e, da quando ho sostituito l’operaio che in precedenza la utilizzava, non ho più cambiato mestiere.
Quale aspetto ti piace di più del tuo mestiere?
Il fatto che possa lavorare con questa macchina, che mi affascina, e che quindi possa essere anche un po’ autonomo, per così dire un po’ isolato dagli altri: certo, mi piace ridere e scherzare con i miei colleghi, ma sul lavoro amo restare concentrato e la mia mansione, per così dire “solitaria”, mi consente di vivere bene il mio impegno nell’attività che svolgo con tanta passione.
Quali sono i punti di forza e che cosa apprezzi di più qui in Stalletti?
Il segreto del successo di Stalletti è l’azienda stessa: Diego e Andrea sono davvero in gamba e siamo rinomati nel settore per la nostra eccellenza. I dipendenti sono tutti lavoratori che si impegnano moltissimo, pronti a imparare da eventuali errori, ma non disposti a mollare, mai.
Quali cambiamenti desidereresti per l’azienda e in quali direzioni potrebbe muoversi?
A me basta che vada avanti, in senso pratico è importante che resti solida. Anche perché nel nostro settore, quello relativo ai tetti, non ci sono possibilità di enormi espansioni. Ma se arriveranno ipotesi di ampliamento, io sono pronto a raccogliere le sfide, mettendo a disposizione le mie capacità e la mia forza di volontà per lavorare sempre al meglio e per il bene di tutti.
Ecco fatto. Il tempo concesso all’intervista è finito, ora lasciatemi al mio adorato lavoro…