Dopo avervi presentato in altri articoli della rubrica Case history vari esempi di come abbiamo risolto i problemi legati alla statica delle coperture, oggi vi presentiamo un caso da manuale: se negli altri lavori, spinti dalla necessità di venire incontro alle esigenze dei nostri clienti, avevamo escogitato stratagemmi ingegneristici per liberare gli spazi fruibili nei sottotetti, oggi vi parliamo di come siamo in grado di intervenire anche nei casi apparentemente “impossibili”.
Le difficoltà di recuperare un sottotetto in un immobile antico
Come potete immaginare, i problemi che il recupero di un sottotetto pone dal punto di vista strutturale vengono notevolmente amplificati in un edificio storico a causa dell’antichità della struttura, dei vincoli architettonici e delle richieste degli enti pubblici che ne sono proprietari: in una villa d’epoca, in cui si rende necessario il recupero della copertura, è normale che venga richiesta la massima attenzione a non alterare l’aspetto estetico del manufatto, garantendo comunque tutti i parametri di sicurezza per la fruizione della nuova struttura.
Il problema da risolvere
Ci è capitato varie volte di affrontare lavori complessi in cantieri che prevedevano il rifacimento delle coperture di edifici antichi: per esempio a Villa Della Torre, a Casciago, una splendida dimora neoclassica della metà del XVIII secolo, e a Villa Baragiola, a Masnago, una villa in stile eclettico della fine del XIX secolo (entrambe in provincia di Varese).
In questi casi la Sovrintendenza ai Beni Culturali chiede sempre che l’intervento preveda il recupero della struttura, ove possibile, oppure, in alternativa, il rifacimento della stessa in maniera identica, per salvaguardare l’estetica e le caratteristiche architettoniche dell’edificio antico.
Un problema veramente difficile da risolvere: nel caso di Villa Della Torre, per esempio, avevamo di fronte 1500 m2 di copertura molto danneggiata e dunque impossibili da recuperare.
Come se non bastasse, anche il rifacimento era impossibile dal punto di vista della statica, in seguito ai cambiamenti nelle normative, nei metodi di calcolo e nei coefficienti di riferimento rispetto a quando era stata progettata.
La soluzione che abbiamo escogitato
Senza perderci d’animo, abbiamo progettato una struttura autoportante, sotto la quale hanno ritrovato degna collocazione le capriate originali, che, sgravate dal lavoro che hanno svolto egregiamente per secoli, sembrano quasi godersi il più che meritato riposo.
Una soluzione che ha permesso di mantenere l’estetica del manufatto antico originale, protetto da una nuova e funzionale struttura autoportante. Dall’esterno non si vede, ma l’ingegneria ha compiuto la propria missione…
Così è come lo facciamo noi: siamo Stalletti, l’ingegneria del legno.
Vi ricordiamo che la nostra azienda vanta numerose certificazioni, tra cui Federlegno Arredo, ARCA ed FSC.
Per conoscere più da vicino le nostre realizzazioni è possibile navigare sul sito, nei menu relativi alla progettazione, alla produzione e alla posa in opera.
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