Nei precedenti articoli del blog dedicati alla rubrica Case History vi avevamo parlato delle caratteristiche e dei vantaggi della catena alta nelle capriate poste a un’altezza più elevata rispetto a quelle tradizionali. Ci riferiamo, in questi casi, alla struttura portante delle coperture di edifici di forma triangolare, che, di regola, noi realizziamo in legno in tutte le nostre coperture per edifici residenziali.
La catena alta nella capriata è un’operazione di alta ingegneria, che ci consente di eliminare gli appoggi centrali posti sotto la linea del colmo, liberando così gli spazi sottostanti e garantendo perciò una fruizione completa del sottotetto. Una soluzione che garantisce estrema sicurezza all’edificio, insieme a una resa estetica di notevole impatto e alla piena soddisfazione delle esigenze dei clienti.
Una lavorazione molto complessa
Negli articoli precedenti del blog vi abbiamo elencato le difficoltà delle diverse fasi di lavorazione che dobbiamo affrontare per realizzare una struttura con la catena alta, per la quale è richiesta tutta la maestria della nostra centenaria esperienza professionale.
Nei nostri capannoni montiamo le diverse parti della struttura, che deve essere completata in sede, pronta per essere collocata sul tetto della casa del cliente soltanto dopo che è stata già montata.
Vi sono evidenti motivazioni che ci inducono a preferire questa modalità di produzione: solo in azienda, infatti, disponiamo di tutti gli strumenti (pialle, levigatrici, impregnatrici ecc.) che ci permettono di postlavorare l’elemento una volta assemblato, al fine di ottenere una qualità estetica di assoluto livello.
Le difficoltà della posa in opera
Partendo da questa evidenza, una volta conclusa la produzione, siamo dunque solo a metà dell’opera: come si fa infatti a trasportare una struttura di tali dimensioni?
Quali difficoltà tecniche e logistiche dobbiamo affrontare per superare questo ostacolo?
Come sempre fedeli al nostro claim, ora vi spieghiamo punto per punto “come lo facciamo noi, che siamo l’ingegneria del legno”… E lo spieghiamo, come al solito, presentandovi un esempio concreto, portandovi virtualmente sul nostro cantiere.
Il problema da risolvere
Eccoci dunque pronti con la struttura già montata nel nostro capannone: dobbiamo consegnarla al cliente e a questo punto dobbiamo verificare che ci siano mezzi in grado di movimentarla. Una volta trovato il tipo di trasporto adatto, dobbiamo controllare se il cantiere è accessibile a un mezzo con quelle dimensioni e caratteristiche.
Nel caso specifico che prendiamo in considerazione come esempio, dobbiamo affrontare due problematiche:
- la luce complessiva degli elementi non deve essere superiore a 12 metri lineari, corrispondenti alla lunghezza massima trasportabile dai classici autotreni;
- l’altezza complessiva sul piano di carico non deve essere superiore ai 4 metri lineari, corrispondenti alla massima altezza trasportabile per i passaggi in gallerie, sotto ponti o viadotti.
La soluzione che abbiamo escogitato
Di fronte a queste limitazioni, scegliamo un autotreno a pianale allungabile (quindi un trasporto eccezionale, con lunghezza finale del mezzo che diventa di circa 20 metri lineari e con ruote posteriori sterzanti per gestire curve e rotonde) e a pianale ribassato (dunque con piano di carico a livello passaruote, per gestire carichi alla massima altezza).
Una strategia che si rivela perfetta e che è frutto del nostro consueto approccio al lavoro: pensare sempre alle difficoltà che incontriamo in cantiere ed escogitare soluzioni per ridurle al minimo, massimizzando le operazioni che possiamo eseguire in azienda. In questo modo assicuriamo la massima qualità ai nostri clienti e riduciamo al minimo anche i rischi!
Del resto, lo sapete: siamo Stalletti, l’ingegneria del legno.
Vi ricordiamo che la nostra azienda vanta numerose certificazioni, tra cui Federlegno Arredo, ARCA ed FSC.
Per conoscere più da vicino le nostre realizzazioni è possibile navigare sul sito, nei menu relativi alla progettazione, alla produzione e alla posa in opera.
Continuate a seguirci sul nostro blog per scoprire come la nostra azienda si è evoluta fino a oggi…